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Lavanda

Lavandula angustifolia

Curiosità

“Il mio profumo è ciò che mi caratterizza”

ETIMOLOGIA

Il nome “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico del genere Lavandula) proviene dal latino “lavare” (cioè che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità per detergere il corpo e all’antica usanza di inserire i fiori nell’acqua per il bagno con lo scopo di profumarla. Il nome specifico (angustifolia) fa invece riferimento alle foglie strette di questa specie.

DESCRIZIONE

Si presenta con rami centrali eretti e laterali leggermente prostrati. Ha struttura raccolta, erbacea fino al termine della fioritura, semilegnosa fino alla primavera successiva, poi legnosa con internodi ravvicinati. E’ caratterizzata da foglie argentee, intensamente profumate, strette ed allungate; durante l’estate produce tantissimi fiori, piccoli e fragranti, raggruppati in spighe dal caratteristico colore azzurro violacee. Il frutto è un achenio ovoidale marrone, ed è assente negli ibridi. Lavanda angustifolia è la specie più comune del genere. Nella specie sono presenti varietà alte (anche 1,5 metri) e varietà più compatte (35-40 cm) che possono essere impiegate per scopi diversi.

CURIOSITÀ

La Lavanda è senza dubbio tra le piante più conosciute ed apprezzate di tutta l’area Mediterranea, e non solo. La sua storia è molto antica, risale all’epoca dei Greci, dove era conosciuta come “Nardo” dal nome della città siriana nei pressi del fiume Eufrate da cui si riteneva fosse originaria. Gli utilizzi della lavanda si perdono nella notte dei tempi. La civiltà romana trasse grande beneficio da quest’essenza, che venne largamente utilizzata per la profumazione delle acque dei bagni termali, in preparazioni destinate alla cura del corpo e alla sanificazione delle ricche domus.

USI

Per preparare un bagno rilassante è sufficiente aggiungere all’acqua una manciata di fiori o qualche goccia d’olio essenziale. Mettere piccoli sacchetti di lavanda negli armadi e nei cassetti, oltre a profumare gradevolmente (i fiori mantengono a lungo un’intesa profumazione anche dopo l’essicazione) la biancheria, tiene lontane le tarme. L’acqua floreale di lavanda che è il sotto prodotto della distillazione delle piante usate per la produzione dell’olio essenziale è purificante, detergente e calmante; ottima usata dopo la rasatura. Il profumo della Lavanda attira invece le api che producono un ottimo miele aromatico, raro, pregiato e molto richiesto. In cucina i fiori freschi possono essere canditi o aggiunti in marmellate, gelati, formaggio e aceto; essiccati possono essere utilizzati per aromatizzare cibi, bibite o bevande alcoliche.
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FONTI E LINK

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