/Herbarium

Margherita dei campi

Leucanthemum vulgare

Curiosità

“Gli innamorati mi sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato”

ETIMOLOGIA

Il termine Leucanthemum proviene dal greco “leucós”, “bianco” e da “ánthos”, “fiore”, per via dei fiori ligulati bianchi della corona. L’epiteto specifico “vulgare” viene da “vúlgus”, “volgo”, intendendo “molto comune”, “ordinario”, a causa della sua grande diffusione.

DESCRIZIONE

Leucanthemum vulgare è una pianta erbacea perenne che cresce a partire da un corto rizoma, fino a 0,60 metri di altezza, da cui, durante l’autunno, si sviluppano una o più rosette di foglie che nella primavera successiva producono dei fusti, semplici o ramificati, alti fino a un metro. Le foglie variano da obovato-cuneate a spatolate a variamente lanceolate, tutte comunque sono formate da una porzione di forma varia che si restringe molto gradatamente in un picciolo spesso alato; il margine è dentato o variamente inciso; le foglie inferiori hanno un lungo picciolo che si riduce in quelle superiori e manca nelle ultime che sono sessili e talora amplessicauli. I fiori sono riuniti in capolini di alcuni centimetri di diametro (8-10 cm nelle forme coltivate); questi sono racchiusi da più serie di brattee con un largo margine semitrasparente; i fiori periferici hanno una lunga ligula bianca terminata all’apice da due o tre denti, i fiori interni hanno una corolla tubulare divisa all’apice in cinque piccoli lobi. Il frutto è un achenio cilindrico (cipsela) di circa 2-3 mm, con 10 coste, solitamente coronate o auricolate all’apice e con pappo assente.

CURIOSITÀ

Già nei vasi egizi (4000 a a.c.) decorati con margherite si ha testimonianza dell’apprezzamento di questo fiore. E’ uso domandare alla margherita, attraverso i suoi petali strappati uno a uno, se una persona ci ama o meno con la famosa sequenza “m’ama non m’ama”. Sotto il punto di vista scientifico, la margherita non è propriamente un fiore bensì, come il girasole, si tratta di un insieme naturali di minuscoli fiorellini che formano il bottone centrale, di questa pianta chiamata, per questo motivo, composita.

USI

Della margherita dei campi si utilizzano soprattutto i fiori e per usi commestibili le foglie, sia crude che cotte. I giovani germogli primaverili vengono tritati finemente e aggiunti alle insalate. Hanno un sapore piuttosto pungente e dovrebbero essere usati con parsimonia o mescolati con altre piante di insalata. Tutta la pianta, e specialmente i fiori, viene raccolta nel periodo di maggio e giugno, quindi essiccata per un uso successivo. La pianta è stata impiegata con successo nel trattamento della pertosse, dell’asma e dell’eccitabilità nervosa ed esternamente viene utilizzata come lozione su contusioni, ferite, ulcere e alcune malattie cutanee. Un decotto di fiori e steli essiccati è stato usato per lavare le mani screpolate e dai fiori si ottiene un’acqua distillata che è un’efficace lozione per gli occhi nel trattamento della congiuntivite.

FONTI E LINK

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