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Salvia Selvatica

Salvia pratensis

Curiosità

“Si dice che Cleopatra mi usasse per preparare filtri afrodisiaci”

ETIMOLOGIA

Il termine salvia deriva dal latino “sálvo”, che significa salvare o guarire. Il primo riferimento a questo termine lo troviamo in Plinio che descrive la pianta per le sue proprietà benefiche. Il nome “pratensis” deriva invece dal latino “prátum”, che significa prato, ovvero l’ambiente in cui la pianta solitamente cresce.

DESCRIZIONE

Si tratta di una pianta perenne erbacea, non vischiosa, con radice a fittone ingrossato. Presenta fusti eretti, tetragoni, pubescenti per peli riflessi, legnosi e ramificati in alto. Ha un’altezza fino a 70 cm.

CURIOSITÀ

La Salvia era conosciuta sin dall’antichità. I Galli la consideravano una panacea, in grado di guarire tutti i mali. I druidi la usavano contro febbre, tosse, paralisi, epilessia, ma anche per favorire il concepimento ed il parto. Ippocrate ne consigliava l’uso per curare le piaghe, mentre gli egiziani la utilizzavano per imbalsamare i morti. I romani la impiegavano per conservare la carne e credevano che la rendesse immortali.

USI

La Salvia selvatica è una pianta commestibile ed officinale dalle proprietà simili, se pur meno marcate, alla Salvia officinale della stessa famiglia. Ha proprietà antisettiche, antimicotiche, antinfiammatorie, ipoglicemiche, toniche, digestive, e antidepressive. Le foglie possono essere utilizzate per insaporire sughi e minestre.

FONTI E LINK

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